L’installazione “Girotondo” viene proposta all’interno dell’area del Parco Marconi, situata nell’omonimo quartiere di Roma, all’interno di una struttura urbana consolidata ed eterogenea, con l’obiettivo di interpretare e dialogare con il patrimonio architettonico-paesaggistico esistente. Tutte le città sono paesaggi archeologici, per loro natura stratificate, fatte di segni, trasformazioni e tracce. Non solo, sono anche formate da relazioni sociali, dall’interrelazione tra fattori naturali e/o umani sviluppati nel tempo. Questo porta a una lettura trasversale degli eventi, delle civiltà, dei linguaggi, delle tecniche costruttive, dei materiali, degli uomini/donne che hanno abitato questo luogo. Nell’incessante evoluzione degli spazi le forme si ripetono imitando, emulando o semplicemente ricordando ciò che è stato. L’installazione prende in prestito le parole e le forme del passato, attivando relazioni visive e concettuali per dialogare con il presente. La forma, morfologicamente circolare, composta da elementi in legno, è disposta affinché ci si orienti verso un soggetto specifico: un albero (Populus alba), posto al centro in un palcoscenico vegetale. Gli elementi hanno una sezione triangolare variabile che sale progressivamente da 0,00 a 0,70 m, formando un cerchio di diametro 6,70 m. L’altezza variabile evoca la complessità delle stratificazioni della città e allo stesso tempo funziona per creare sedute di diverse dimensioni, dando la possibilità di scegliere come utilizzare l’installazione. L’esigenza di parlare di paesaggi invisibili e di architetture trasformate o scomparse ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza del patrimonio urbanistico-paesaggistico che abbiamo ereditato.
